"I lasciti solidali in Italia". Un working paper con caratteristiche, numeri e valori

Nel corso del webinar “I lasciti solidali in Italia: dati e opportunità future”, Fondazione Italia Sociale ha presentato i risultati emersi dall’indagine sui testamenti solidali in Italia realizzata dall’Area Analisi e Studi della Fondazione, con il contributo del Comitato Testamento Solidale e Stefano Malfatti, Direttore Comunicazione e Raccolta Fondi dell'Istituto Serafico per Sordomuti e Ciechi. Nel corso del webinar è stata presentata una Proposta di Riforma della Legge sulle Successioni e Donazioni, formulata per iniziativa di Fondazione Italia Sociale, proprio per agevolare la destinazione filantropica dei lasciti, rimettere in circolo la ricchezza e al tempo stesso promuoverne una distribuzione più equa. L’analisi, che ha coinvolto le più grandi 150 organizzazioni non profit italiane, ha ricostruito il flusso di beni mobili e immobili che ogni anno si muove verso questo settore grazie al testamento solidale: il risultato è l’immagine di un fenomeno in crescita, sempre più diffuso e meno occasionale, che rappresenta il 12% del totale della raccolta fondi (per un valore complessivo di 137 milioni di euro nelle organizzazioni campione). Si tratta di uno strumento che potrebbe contribuire a portare risorse importanti al Terzo settore italiano, specie se si considera l’alto potenziale di ricchezza senza eredi (almeno 129 miliardi di euro) disponibile nei prossimi 20 anni in Italia. E questo working paper "I lasciti solidali in Italia" contiene appunto il risultato di un’indagine qualitativa e quantitativa che ha fornito una prima panoramica delle caratteristiche, dei numeri e dei valori riguardanti i testamenti solidali in Italia. E questo working paper "I lasciti solidali in Italia" è il risultato di un’indagine qualitativa e quantitativa che ha fornito una prima panoramica delle caratteristiche, dei numeri e dei valori riguardanti i testamenti solidali in Italia. Il quadro complessivo che emerge restituisce l’immagine di una strategia di raccolta fondi in crescita, sempre più diffusa e meno occasionale. I risultati tuttavia sono ancora lontani da quelli di altri Paesi, in particolare anglosassoni, e dato il potenziale di ricchezza senza eredi disponibile nei prossimi venti anni in Italia, il Terzo settore del nostro Paese dovrebbe attrezzarsi maggiormente per questa forma di fundraising.