Gli auguri del Presidente per l'anno 2017

Quest’anno abbiamo appuntamento con la felicità!

Mentre 6 milioni e mezzo di  italiani “sognano” un lavoro, secondo i dati dell’annuario ISTAT per il 2016, nel Calatino Sud – Simeto circa un migliaio di persone, già da qualche anno, hanno trasformato il loro sogno in realtà grazie all’”economia dell’accoglienza”.  

Nell’anno che passa, il sistema di ospitalità dei migranti, oltre ad obbligarci a praticare il principio di centralità della persona umana, si conferma ancora una volta l’unico ambito economico capace di produrre ricchezza e creare posti di lavoro nei 15 comuni del  comprensorio.

Esistono ovviamente, anche delle eccellenze in altri settori dell’economia, a cominciare da quello agricolo, ma non bastano per fare sistema, non smuovono il PIL e non garantiscono occupazione in maniera significativa.

Nell’anno che entra, il 2017, la sfida di questo territorio deve essere quella della ripresa dei settori produttivi dell’economia, a cominciare dall’agricoltura e dal turismo, perché la gestione del fenomeno migratorio – per quanto sempre più strutturale e sempre meno contingente - non può essere il progetto che dà prospettiva allo sviluppo economico del comprensorio.    

Per costruire il futuro delle nostre comunità locali, oggi,  c’è bisogno di prossimità agli interessi reali del territorio, riducendo lo spazio della facile demagogia a vantaggio del confronto sulle idee, così come serve essere più prossimi ai bisogni dei cittadini, a cominciare dai giovani. Su di essi si deve avere il coraggio di investire, sia in termini di formazione per il futuro ma anche di riconoscimento di responsabilità per il presente.

Noi abbiamo bisogno di sostegno, ma non di alibi, quindi ci servono nuovi investimenti pubblici, una rinnovata attenzione ai temi della sicurezza, un maggiore credito per le imprese, ma prima di tutto serve fare crescere la partecipazione civica e l’orgoglio dei cittadini. Solo alimentando la cittadinanza attiva e recuperando la fiducia nel futuro si può risvegliare la società e fare ripartire l’economia delle aree più depresse come quella del Calatino Sud – Simeto.

E infine, riuscire ad essere testimoni ed interpreti del comandamento dell’amore, ovvero “Ama il Signore Dio tuo con il tuo cuore... Ama il tuo prossimo come te stesso”, ci aiuterà a varcare la “porta stretta” che ci conduce verso la felicità.  

Offrire un lavoro a  chi non ce l’ha, donare un’attenzione a chi è alla ricerca di sentimenti di umanità, decidere di leggere la realtà con giudizio e non con pregiudizio, aprire il nostro cuore al prossimo, povero, emarginato, sofferente, non è solo il modo per diventare migliori, ma è soprattutto il modo per essere felici!

Paolo Ragusa

Presidente Centro Studi C.E.S.T.A.