Bonus nido anche agli stranieri non lungo soggiornanti. Secondo il Tribunale di Milano è discriminatorio escluderli. L'Inps si adegua

Anche i genitori stranieri con permesso di soggiorno diverso da quello per lungo soggiornanti possono ora chiedere all’Inps il “bonus nido”. È stato discriminatorio negare loro il contributo da 1.500 a 3.000 euro l’anno per pagare la retta di nidi pubblici e privati o l’assistenza domiciliare per bambini affetti da gravi malattie.  
 
La legge (D.P.C.M. 17 febbraio 2017) aveva ammesso al bonus solo gli stranieri con permesso per soggiornanti Ue di lungo periodo e l’Inps, con una circolare, aveva ampliato la platea dei beneficiari solo ai titolari di protezione internazionale. Le associazioni  Avvocati per niente, A.S.G.I. e Ledha hanno però presentato un ricorso e lo scorso 9 novembre il Tribunale di Milano ha dato loro ragione, ordinando di rimuovere questa discriminazione.  
 
Ora l’Inps ha dato attuazione all’ordinanza del Tribunale. Nel Messaggio n°4768 del 18/12/2020, comunica che “per le nuove domande di bonus asilo nido che saranno presentate entro la fine dell’anno 2020, i requisiti per l’ammissione alla prestazione verranno valutati consentendo l’accoglimento delle domande degli stranieri, residenti nel nostro Paese, titolari di permesso di soggiorno, a prescindere dalla tipologia di permesso”.  
 
E le domande già presentate e respinte perché il genitore era senza permesso per soggiornanti di lungoperiodo? "Saranno rivalutate mediante riesame in autotutela su domanda dell’interessato e, in presenza di tutti gli altri requisiti, dovranno essere accolte con effetto retroattivo dalla data originaria della domanda dell’interessato”, spiega l’Inps…  -  Per saperne di più e approfondire l'argomento, continua a leggere la più ampia newscliccando su integrazionemigranti.gov.it  (fonte notizia) pubblicata il 29 dicembre 2020.